Travestimenti per bambini fai da te: giocare creando
Diventi mamma di un marmocchio di genere femminile e già di per sé, come minimo, ti devi settare in modalità shampista o casalinga disperata. Se ti va bene. Se invece ti dice male, ti tocca di stirare i pantaloni ormai consunti del pluricentenario Cicciobello di nonna, pettinare i bambolotti calvi, cucinare per un intero plotone di Barbie, lavare, spazzare, spolverare.
Perché, diciamocelo, sono questi i giochi che vanno per la maggiore tra le bambine di una certa età.
Mia figlia, ad esempio, è uscita da poco dalla fase pezzetta. Quella in cui ogni superficie, spolverabile e non, veniva tirata a lucido se solo entrava nel suo campo visivo. E poi, “Wuuu-wuuu, che bello aspirapare la volpe!” (leggasi aspirare la polvere). Amore di mamma, ti verrebbe da dire, tra qualche anno ne riparliamo.
Se c’è un gioco, però, che davvero mi piace fare con mia figlia è quello dei travestimenti. Fondamentale, in questo gioco, è la situazione che andrete ad interpretare. Per questo è molto importante l’iniziale distribuzione dei ruoli.
“Mamma, giochiamo a travestirci? Io faccio la sirenetta e tu Ursula: la strega brutta e cicciona!”
“Aehm, non è che Ursula mi piaccia poi tanto”
“Va bè, mamma, per questa volta puoi fare Sebastian”
Ripensandoci, Ursula ha pure un suo perché. Ché vattelo a fare il costume da granchio!
E insomma si stabilisce il tema e si scatena la fantasia. Perché tutto può essere, basta lasciarsi andare un po’. All’inizio non sarà facile riuscire a vederci quello che ci vedono loro: in una tua maglietta sformata, nelle ciabatte pelose, in un vecchio pigiama a righine, nel cappello con le trecce, in un foulard di mille colori.
Ma se apri la mente alla filosofia del tutto è possibile, il gioco dei travestimenti può portarti in posti meravigliosi in cui non eri mai stato prima.
E così un giorno siamo bellissime principesse (lei, perché io di solito vengo sempre giusto un pelo meno carina, eh) invitate a palazzo reale per il ballo. Un’altra volta due nonnine che portano i nipoti al parco. E ancora: due pesciolini che nuotano nell’oceano, due farfalline che svolazzano per i prati, una mucca e un coniglio, una tartaruga e un elefante, pompieri, ballerine, spadaccini, dottoresse, viaggiatrici avventurose.
Il bello sarà trovarvi vestiti con un boa di piume rosa, il berretto con la visiera, un pareo multicolore e fare… il vigile.
Se anche ai vostri piccoli piace travestirsi, abituatevi a tener via qualche capo colorato che non indossate più. Sciarpe e foulard, guanti e cappelli, magliette e camicie, che potete reinventare su misura per loro. E per voi.
Amici fidati sono la carta crespa, i pennarelli per la stoffa, il nastro adesivo e i fogli di cartone colorati, con i quali potrete creare travestimenti ad hoc e accessori vari in maniera veloce e facile. Arriverete così molto più che preparati alla prova costume di… Carnevale (e che avevate capito?).
Ed ecco a voi una piccola lista di accessori che potete creare con i vostri piccoli e tenere sempre a portata di mano:
– antennine da ape/farfallina/coccinella: un cerchietto ricoperto con la carta crespa o il nastro adesivo colorato, a cui applicare le antenne fatte con la carta stagnola;
– orecchie da coniglietto/topolino: da ritagliare sul cartoncino colorato e applicare ad un cerchietto;
– maschere degli animali ma anche dei cartoon hero preferiti: disegnatele sul cartoncino (attenti a prendere bene le misure di naso, occhi
e bocca), coloratele, praticate due piccoli fori ai lati e fate passare un cordoncino elastico;
– scampoli di stoffa per creare al momento cinture, copricapi, scialli, mantelli;
– copricapi, borsette e accessori vari;
– coroncine, occhiali, bacchette magiche, spade: da realizzare con il cartone;
– trucchi adatti ai bambini.
Ed infine l’accessorio principale: tanta, tantissima fantasia.
Buon divertimento!
Un grazie di cuore a Valeria, ovvero Robedamamma, che ha portato in questo post la sua esperienza di gioco e la scrittura scintillante del suo blog.